InstaVangelo del 30/11/2024

Sabato 30 Novembre 2024 – s. Andrea – XXXIV settimana to

Mt 4,18-22

Mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

*

Viviamo in un mondo apparentemente più libero, ma pieno di distrazioni e che richiede sempre più scelte che, anzichè farci sentire più liberi, ci soffocano e spesso ci disorientano ancora di più. Le relazioni interpersonali diventano fragili, dominate da “like” e messaggi veloci che rischiano di perdere profondità. Anche noi, come Pietro e Andrea, ci troviamo quotidianamente “a pescare” qualcosa: successo, approvazione, senso di appartenenza. Ma quante volte ci accorgiamo che le nostre reti restano vuote, perché siamo bloccati dalla paura di cambiare o dalla tentazione di restare in una comfort zone?

In questo brano della chiamata dei discepoli, Gesù passa accanto a Pietro e Andrea mentre gettano le reti. Con una semplicità sconcertante, li chiama: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini.” E loro, senza esitazione, lasciano tutto. Questo gesto così radicale ci sfida: com’è possibile abbandonare tutto così, senza certezze? La risposta sta nel riconoscere che la chiamata di Gesù non è un obbligo, ma una promessa: Lui ci invita a una vita più piena e autentica, che nasce dal fidarsi di Lui.

Sant’Andrea era un uomo che capì che la felicità non sta nel possedere, ma nel lasciarsi trasformare. La sua vita diventa un’icona di ciò che significa essere liberi: non legati alle cose, ma al senso che le cose acquistano quando sono vissute per amore.

Ad esempio, nella tua vita, chi è che “guida la tua barca“? Spesso costruiamo muri per paura di fallire o di essere giudicati. Ma Gesù ci invita a rischiare: non per buttare via tutto, ma per dare significato a ciò che facciamo. Essere “pescatore di uomini” oggi può voler dire imparare ad ascoltare davvero gli altri, a costruire legami autentici in un mondo che corre troppo.

Qual è la rete che ti tiene incatenato, magari un’abitudine negativa o una relazione superficiale?

don Domenico Bruno

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