Martedì 26 Novembre 2024 – XXXIV settimana to
Lc 21,12-19
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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Sapresti rimanere fedele a ciò che conta davvero nei momenti di difficoltà?
Gesù ci mette davanti a una realtà scomoda: vivere secondo il Vangelo non è e non sarà mai una passeggiata. «Sarete traditi perfino dai genitori e dagli amici, odiati per il mio nome» (Lc 21,12-19). Queste parole ci provocano, perché oggi, come allora, nessuno ama sentirsi escluso, criticato o messo in discussione. Purtroppo, sempre di più apparenza e approvazione sociale sembrano essere tutto. Ma quanto siamo disposti a rischiare per ciò che è davvero giusto?
Spesso ci troviamo a fare compromessi: magari non esprimiamo un’opinione per paura del giudizio, oppure accettiamo comportamenti che in fondo sappiamo essere sbagliati ma abbiamo di essere esclusi o etichettati come “quello che dice sempre di no” o come “pesanti”. Queste dinamiche sono più evidenti nei social, nei gruppi di amici, persino in famiglia. È come camminare su una corda sospesa: da una parte c’è il desiderio di essere amati, dall’altra quello di rimanere integri. In questo equilibrio precario, la fede ci invita a non mollare.
San Giovanni Crisostomo diceva: “Nessuna tempesta può affondare una nave, se non entra l’acqua” . Le tempeste ci saranno sempre, ma quello che fa la differenza è cosa lasci entrare nel tuo cuore. Se il tuo cuore è saldo, il mondo può criticarti, ma tu rimarrai in piedi. È questa la promessa di Gesù: “Nemmeno un capello del vostro capo perirà”.
Oggi si parla molto di bullismo, che è il risultato di una società che ha abituato i più giovani a non essere liberi di essere se stessi, di essere coerenti, di dire ciò che pensano. Ma soprattutto ora vediamo gli effetti di una società che non ha saputo educare al modo più opportuno di dire ciò che si pensa davvero.
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E tu, come puoi dare testimonianza della tua coerenza umana e di fede?
don Domenico Bruno
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