InstaVangelo del 29/10/2024

Lc 13,18-21

Diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».

E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

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Non ho mai visto un granello di senape, ma se Gesù lo ha paragonato al regno di Dio vuol dire che è qualcosa che sa nascondersi perfettamente.

Eh si, perché Dio è così: non si palesa in maniera esibizionista o megalomane, ma lavora nel nascondimento e non perché sia umile, ma perché vuole educarci all’umiltà e all’attenzione.

Un’opera è l’insieme dei particolari e non la si può giudicare in modo superficiale e generico, magari senza la capacità di saper cogliere i dettagli. Lo sanno bene i pittori, gli artisti in generale, gli architetti.. E Dio è un architetto divino.

Quante volte ci soffermiamo a guardare l’azione che ha compiuto qualcuno e lo giudichiamo senza sapere cosa si nasconda dietro determinate scelte (più o meno volontarie che siano)?

A scuola si doveva decidere se sospendere un ragazzo sempre educato e con un rendimento brillante, e che un giorno però ha avuto un momento di crisi che lo ha spinto a compiere un atto brusco di cui si è pentito e per il quale i docenti non riuscivano a riconoscerlo come capace. Indagando nella vita del ragazzo si è capito che inconsciamente stava vivendo una tensione e questo non lo ha sollevato dalla responsabilità, ma certamente è servito a valutare le cose diversamente.

Basta anche un solo dettaglio piccolissimo, ma vero, autentico, fedele, costante a cambiare completamente la nostra vita. Spesso, invece, i nostri giudizi possono risultare affrettati, anche nei confronti di Dio che sembra non operare in modo plateale come vorremmo.

C’è un detto che mi piace molto: fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce.

Dio agisce così, nel silenzio e nel segreto, lo ha fatto sin dall’inizio quando ha scelto di manifestarsi attraverso la creazione, e quando ha lasciato che i profeti morissero mentre annunciavano la sua Parola, o quando è venuto sulla terra facendosi bambino e nascendo in una stalla anzichè in un palazzo… Cosi ancora oggi agisce nelle piccole cose.

I dettagli anche apparentemente insignificanti della vita possono insegnare cura, quindi amore e umiltà.

La vera fede sa dare valore ai dettagli. Il vero amore si nutre di delicatezze quasi mai evidenti eppure così necessarie. Così come il lievito di cui te ne accorgi dagli effetti e non per la sua evidenza. Un pò come i Sacramenti, che ti danno la forza, ma all’apparenza non ti cambiano granché.

Possiamo dire che Dio è reale, cioè sta nelle cose concrete, non è plateale, né astratto.

  • e tu dove cerchi Dio?

don Domenico Bruno

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