InstaVangelo del 23/9/2024

Lc 8,16-18

Gesù disse alla folla:

«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

*

Quando non esisteva l’elettricità, la luce si produceva col fuoco. Una lampada a olio, quindi, per illuminare aveva bisogno di essere posta in un luogo alto e sicuro affinché desse la luce necessaria per muoversi e vivere quando fuori era buio. Oggi questa idea ce la rendono le candele. Queste fonti di luce a fuoco, se ci fosse del vento, non ci verrebbe mai di metterle al chiuso dentro un mobile o sotto il letto per vari motivi: il primo è che non illuminerebbero l’ambiente e il secondo è che potrebbero sviluppare un devastante incendio nel quale potremmo rimanere vittime. E se c’è pericolo che la fiamma si spenga, cercheremmo un sistema di riparazione dal vento più sicuro, magari con un bicchiere di vetro.

Questo ragionamento ci fa pensare che dovremmo fermarci a considerare i rischi delle scelte che facciamo e la bontà delle stesse. Nella vita, se i figli li rinchiudiamo nel loro mondo digitale o li collochiamo alla fine degli impegni lavorativi, forse il genitore sarà soddisfatto per essere riuscito a fare tutto ciò che voleva, ma non è detto che chi gli è intorno sia altrettanto felice per l’assenza del padre o della madre. E quante conseguenze porterà nella crescita dei figli questa scelta!

Dovremmo fermarci e chiederci quali sono le cose importanti e che posto occupano dentro la nostra vita.

Questo ragionamento è utile anche per la fede: Dio dov’è nella lista delle nostre priorità? Nella Scrittura troviamo che “La tua parola, Signore, è lampada per i miei passi”. Ma davvero ci lasciamo illuminare da Dio nelle scelte che compiamo? Oppure lo richiudiamo nel mobile e lo tiriamo fuori quando ormai tutta la casa sta bruciando?

Come importante per noi è respirare, lo dovrebbe essere anche pregare e prima di tutto scrutare la Parola di Dio. È un lavoro che non può essere fatto periodicamente, ma programmato come ogni azione vitale della giornata (mangiare, dormire, ecc.).

Per un cristiano non esiste solo la vita umana, lavorativa, familiare e basta, ma anche quella spirituale che non deve essere una delle cose da fare, ma fonte di vita, di ossigeno, di luce a cui attingere continuamente per poterci muovere speditamente nella strada della Volontà del Padre.

  • nella tua lista di priorità, Dio a che posto è?

don Domenico Bruno

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