InstaVangelo del 6/5/2024

Mc 12,28-34

Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

*

Ci hanno sempre insegnato che il primo grande comandamento è quello dell’amore. Eppure – se leggiamo con attenzione – Gesù cita la Torah in cui, prima ancora del verbo “amare”, compare il verbo “ascoltare”: “Ascolta, Israele” – Shemà Israel.

Sappiamo bene che c’è una grande differenza tra la superficialità con cui si “sentono” delle cose e l’attenzione del cuore con cui si “ascolta” qualcuno. Oggi, abituati come siamo ad uno scorrere rapido di immagini, notizie, informazioni, siamo poco capaci di soffermarci ad ascoltare. Eppure non può esserci amore senza ascolto!

Non possiamo dire di amare Dio sul serio se non ci mettiamo in ascolto della sua Parola ogni giorno. Tante volte il nostro dialogo con Dio rischia di essere unidirezionale: gli affidiamo i nostri problemi, le nostre fatiche; lo ringraziamo e lodiamo per le cose belle che ci accadono; gli chiediamo perdono per i nostri errori, ma siamo poco disposti ad ascoltarlo.

Non possiamo dire di amare il prossimo se non ci impegniamo ad ascoltarlo con cura, attenzione e dedizione. La qualità di una vera amicizia si determina non tanto in base alle cose fatte assieme, ma considerando il tempo trascorso ad ascoltarsi. Allora domandati: quali sono i miei veri amici e chi, invece, è solo un conoscente?

Infine, non possiamo amare davvero noi stessi se non ascoltiamo con attenzione i nostri bisogni, le nostre fatiche, i moti del nostro cuore. Spesso, presi dalle tante cose da fare, non troviamo mai uno spazio di tempo da ritagliare per noi, per ascoltarci, per chiederci: come stanno andando le cose?

Allora oggi prega così: donami, Signore, la gioia di poter amare ascoltando e di saper ascoltare amando. Fa’ che io possa vivere una relazione autentica e profonda con Te, con gli altri e con me stesso. Amen.

Michele Pio Castagnaro

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