InstaVangelo del 10/5/2024

Mc 5, 1-12

Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

*

In questo brano del Vangelo il Signore ci stupisce: se per il mondo beati sono i ricchi e i potenti, per Lui sono beati i poveri, gli umili, i disprezzati. Gesù, infatti, ha sempre accolto gli emarginati, per annunciare che Dio è per loro, con loro, uno di loro!

Mi soffermo brevemente su due di queste Beatitudini. «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio». Il puro di cuore, al contrario di chi vive nell’ipocrisia e nella doppiezza, è senza falsità: nel suo parlare e nel suo agire lascia intravedere ciò che porta nel cuore. Solo chi ha uno sguardo limpido, non offuscato dalla cattiveria, dalla competitività, dall’invidia, dal peccato è capace di scorgere la presenza di Dio negli accadimenti di ogni giorno.

«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio». A volte corriamo il rischio di abituarci alle diverse situazioni di conflitto che accadono nella nostra vita. Magari ci fanno comodo, perché la pace richiede lo sforzo di ricominciare, l’umiltà di fare il primo passo e di chiedere perdono, la capacità di lasciarsi alle spalle il passato e di guardare verso il futuro. Ma quelli che si adoperano per la pace sono chiamati “figli di Dio”, perché riconoscono che siamo figli dello stesso Padre, quindi siamo “fratelli tutti”.

Allora oggi prega così: anch’io, Gesù, mi sento beato perché, nonostante le fatiche e le sofferenze che non mancano nella mia vita, sono amato infinitamente da Te. Rendi sempre limpido il mio sguardo sul mondo e sul prossimo, e fa’ che io possa essere strumento di unità e di pace. Amen.

Michele Pio Castagnaro

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