InstaVangelo dell’1/6/2024

Mc 11,27-33

Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

*

Evitiamo sempre la verità, specie se temiamo che possa essere diversa da quella che vorremmo e possa quindi farci male. Questo è il motivo delle bugie. Preferiamo mentire a noi stessi, come gli struzzi che mettono la testa sotto terra, piuttosto che accogliere in modo maturo la realtà, qualunque essa sia.

Questo ci impedisce di crescere, nella vita umana come nella fede.

I capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani vanno da Gesù per metterlo in difficoltà, Gesù per rispondere alla loro domanda circa la sua autorità ha bisogno di un terreno comune: il grande profeta Giovanni. Quindi chiede cosa ne pensano del Battesimo di Giovanni, ma quelli preferiscono non rispondere perché sanno che potrebbero essere rimproverati e screditati. Per evitare di affrontare la verità, e sapendo che Gesù in qualche modo li avrebbe corretti, dicono una menzogna per evitare di perdere autorevolezza presso la folla.

Gesù non si risparmia, tratta come viene trattato, ossia sceglie il silenzio. Il motivo è semplice: se non c’è un terreno comune sul quale potersi incontrare, non si potrà mai costruire niente.

Questo accade spesso nelle discussioni che affrontiamo nella vita privata: preferiamo ferirci a vicenda per far prevalere le nostre ragioni personali, non curandoci che di fronte abbiamo una o più persone con un vissuto, una mentalità e una cultura diversi dalla nostra, e quindi ricorriamo alle cosiddette “bugie bianche” che crediamo possano addolcire la questione. In realtà, stiamo prendendo in giro chi abbiamo di fronte, perché non ci va di trovare un terreno comune o, piuttosto, non ci va di spendere quel tempo così.

Spesso sarebbe da preferire il silenzio che, in alcuni casi, vale più di mille parole e andrebbe ad inverare quel detto popolare per cui “a lavare la testa all’asino si spreca acqua e sapone”, ma Gesù non ha dato forse tutta la sua via per far conoscere la Verità? E il terreno comune che ha trovato non è forse l’amore di cui tutti sentiamo il bisogno?

  • E tu cosa sei disposto a perdere per annunciare l’amore di Dio?

don Domenico Bruno

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