Gv 15,18-21
Disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
*
Quante volte ci siamo dispiaciuti, magari anche lamentati, della incomprensione e dell’apparente inefficacia del buon esempio della nostra fede.
Quante volte ci siamo sentiti scoraggiati nella fede e ci siamo anche detti: ma chi me lo fa fare, tanto le cose non cambiano.
In effetti, questa tentazione è grande e ha accarezzato anche Gesù: ricordiamo i suoi ultimi momenti di vita in cui chiede al Padre di allontanare da Lui quella prova, ma poi chiede che sia fatta la Sua volontà e chiede perdono per quanti non sapevano quello che stavano facendo.
Gesù oggi ci incoraggia: sconforto e incomprensione fanno parte della vita di tutti, specie di chi crede e deve operare in virtù di quei valori divini che non tutti comprendono e condividono. La tentazione di chiedersi “chi me lo fa fare” è solo una provocazione del Demonio che cerca di allontanarci sempre da Dio.
San Charles de Foucauld dopo essere divenuto presbitero ha svolto il suo ministero sacerdotale in mezzo a una popolazione che non era cristiana, alla fine della vita credeva che forse non era servita a niente quella sua testimonianza e quel modo di aver speso la sua vita; invece, alla sua morte divenne santo perché il suo stile di vita e il suo esempio avevano attirato molte persone alla fede.
Sia Gesù, sia i santi hanno consumato la loro vita per Dio, sono stati disprezzati e spesso anche uccisi a causa della fede, ma questo non può che onorarci perché significa che stiamo operando nel modo giusto e autenticamente divino.
In fondo, lo dice anche quel detto popolare: chi disprezza, alla fine compra.
don Domenico Bruno
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