Mt 28,16-20
Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
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Chi è stato innamorato lo sa: l’amore scalda, fa venire le guance rosse, fa aumentare il calore nel corpo e produce un aumento della pressione… Un po’ come in estate che siamo più rosei rispetto all’inverno gelido in cui cerchiamo una fonte di calore. E se siamo innamorati è l’amore a scaldarci.
L’amore ha diversi stadi, come la Santissima Trinità di cui oggi è la festa:
Dio è uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo. Ma com’è possibile? E cosa significa?
Pensiamo all’amore come ghiaccio, ossia acqua allo stato solido: è duro e resistente e non puoi tenerlo in mano perché ustiona. Se vuoi sperimentarne gli effetti puoi avvicinarti e sentire il fresco che emana. Allo stesso modo è l’amore di Dio: forte e solido, ma non puoi toccarlo.
Per poterlo toccare bisogna scaldare il ghiaccio e attendere che con un pò di calore si sciolga e cambi stato, diventando acqua. Quell’acqua può essere usata per cucinare, per bere, per innaffiare… insomma per dare vita. Allo stesso modo è Gesù che ha reso Dio vicino, in grado di essere toccato e capace di nutrire la vita degli uomini. Ma l’acqua non puoi contenerla tutta, diventerebbe pesante e gonfierebbe fino a far star male chi ne bevesse troppa.
Con un pò di calore l’acqua evapora e penetra dappertutto, inebria, la avverti ma non la vedi, ne percepisci gli effetti anche fisicamente ed è capace di mantenerti umido evitando che il tuo corpo si inaridisca. È ciò che fa lo Spirito Santo: rende presente Dio, ti permette di farne esperienza e se ti lasci inebriare mantiene il cuore vivo evitando che diventi arido e incapace di continuare a battere.
L’amore scalda e in tutti i suoi stati rende presente la persona amata.
Una volta mi è capitato di avere nostalgia per una persona che amavo tanto, ma non c’era più. Mi capitò di prendere una foto. Quella foto non era la persona fisica, ma mi rendeva presente idealmente la persona. Quell’idea produceva in me dei ricordi che mi facevano stare bene e mi davano energia per andare avanti, magari ricordando l’affetto che quella persona provava per me, o i consigli che mi aveva dato, o ciò che sentivo potesse aspettarsi ancora da me.
Dio si rende presente in tanti modi, sta alla nostra sensibilità lasciarci raggiungere o meno da Lui che sempre vuole stare con noi.
La Trinità è il modo con il quale Dio ci comunica il suo amore infinito per noi e che fa di tutto per non farcelo mancare.
don Domenico Bruno
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