InstaVangelo del 26/2/2024

Lc 6,36-38

Gesù disse ai suoi discepoli:

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

*

Un insegnante a scuola, capisce il tipo di famiglia del suo alunno, in base agli atteggiamenti e al modo di parlare del bambino. Insomma, un figlio è fuori di casa, ciò che impara dentro casa.

Pertanto, escluso che non abbia particolari sindromi, se un bambino è violento è probabile che a casa veda o subisca violenza, se un bambino è molto educato è molto probabile che a casa viva un ambiente in cui vige una ferrea educazione, ecc.

Spesso, ciò che viviamo, diventiamo.

“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”.

Il Signore ci chiede di essere misericordiosi perché Lui per primo ci usa misericordia, ed essendo suoi figli siamo chiamati a imitarlo. Un assassino, per quanto brutale possa essere, non sarà mai annientato dall’Onnipotente. Infatti, benché Dio Padre ne abbia tutte le facoltà e le “ragioni”, non opera in questo modo.

Ieri abbiamo riflettuto sul fatto che comprendiamo e apprezziamo la luce dopo aver conosciuto e attraversato il buio. Così, conosceremo la misericordia, se qualcuno ce ne ha dato esempio e nonostante stiamo attraversando qualche difficoltà, non è mai tardi per tirare fuori la natura divina che ci è stata donata nel Battesimo che ci ha uniti a Cristo.

Saremo misericordiosi quanto più faremo memoria della misericordia che Dio ha usato con ciascuno. Pensa a tutte quelle volte in cui sei stato becero, vigliacco, viscido, volgare, disumano, cattivo, vergognoso… Ora Pensa quanto agli occhi di una madre, benché un figlio si comporti male, sia il suo gioiello più prezioso, da difendere e da amare. Così sei anche tu agli occhi di Dio padre.

Come il Signore si piega sulle nostre miserie, così dobbiamo imparare anche noi a fare con i fratelli e le sorelle che ci mettono alla prova. Il rischio è quello di cadere nel giudizio. Per questo si comprende l’ulteriore richiesta di Gesù: “Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato”.

Chi giudica non si accorge che il giudizio molto spesso non tira fuori il meglio di noi, bensì il peggio. L’amore non punta il dito, ma tende la mano; non condanna, ma offre sempre un’altra possibilità; non odia o serba rancore, bensì perdona e quel perdono sana il male alla radice impedendo che si moltiplichi.

  • e tu, in cosa devi ancora crescere?

don Domenico Bruno

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