Mc 8,1-10
Poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
*
Hai mai sentito parlare di empatia?
A volte la confondiamo con simpatia, comprensione. In realtà è un atteggiamento ben più profondo: è la capacità di avvertire o vivere ciò che un’altra persona sta vivendo, cioè la capacità di “mettersi nei panni di un altro” fino a vivere i sentimenti o i bisogni dell’altro. In pochi sono in grado di farlo anche perché non tutti ne sopporterebbero il peso: oltre alle proprie gioie o sofferenze si vivono le gioie e le sofferenze di un’altra persona. Tropo per un essere umano.
Immaginarsi una persona che entra in empatia con più persone contemporaneamente che peso emotivo si trova a vivere, solo Dio è capace di questo, infatti Gesù era anche divino oltre che umano. Gesù è l’esempio dell’empatia perfetta: sente e agisce a favore di chi ha bisogno. Questo lo porterà a morire per salvare non solo le persone presenti nel suo tempo storico, ma anche quelle che verranno dopo di Lui fino a noi oggi.
Gesù sente compassione per la folla, ossia avverte il bisogno fisico che hanno quelle persone che lo stanno seguendo. Hanno fame. Il Signore per affrontare questa situazione chiede ai suoi discepoli una mano. Attenzione: non dice “pensateci voi”, ma ci penso io però voi mi dovete aiutare. I discepoli credono, in termini umani, chissà quale opera titanica avrebbero dovuto svolgere, ma Gesù non chiede altro che quello che possono fare.
I discepoli si preoccupano e chiedono a Gesù: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Al Signore non importa quanto siamo in grado di aiutarlo, non importa se siamo forti o ricchi, importa solo che ci mettiamo nelle sue mani con tutta la nostra pochezza e desideriamo amare come ama Lui. Il resto sarà solo opera di Dio attraverso di noi. Se impediamo a Dio di servirsi liberamente di noi, o se imponiamo a Dio come operare secondo le nostre indicazioni, il Signore non potrà agire. L’amore di Dio moltiplica e supera il nostro limitato pensiero umano.
Vive solo chi si fida, chi non si fida vive tutto come una sfida.
don Domenico Bruno
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