InstaVangelo del 23/1/2023

Mc 3,31-35

Giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.

Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».

Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

*

Chi ha detto che i fratelli sono legati solo dal sangue?

Ci sono realtà molto più profonde che ci legano più intimamente rispetto a un fratello e sorella concepiti geneticamente. Per noi cristiani si tratta dello Spirito che lega le nostre anime a Cristo e con Lui ci leghiamo a Dio Padre.

È quindi il Battesimo a renderci fratelli e sorelle, a permetterci di chiamare padre o madre chi ci ha concepito nello Spirito e ci ri-genera alla fede ogni volta che ci confrontiamo o che preghiamo insieme.

Perché questo è possibile? Così come dei fratelli di sangue, in virtù di un litigio, possono arrivare a non considerarsi più parenti, il loro DNA li legherà per sempre; allo stesso modo due fratelli in Cristo, ossia resi Figli di Dio per mezzo del carattere impresso dallo Spirito Santo nel Battesimo, non potranno mai ritenersi estranei dal momento in cui sono stati battezzati, anche laddove uno dei due decidesse di abbandonare la fede cristiana, ma il Battesimo non può levarlo più nessuno! Tuttavia non basta dirsi cristiani per essere fratelli, bisogna rinnovare quotidianamente quel sì, quella fiducia, dati a Dio.

Nel Vangelo avvisano Gesù che fuori ci sono sua Madre Maria e i suoi parenti (che nella tradizione ebraica si definiscono fratelli per un senso di famiglia allargato). Gesù che stava predicando, quindi stava accogliendo il rinnovamento della fede di chi lo ascoltava, avverte che “chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”, ossia: chiunque ogni giorno prega, supera se stesso e aderisce rinovando il proprio sì a Dio, questi sono i suoi parenti.

Maria ci ha insegnato non solo ad accettare la volontà di Dio Padre, ma a rinnovare ogni giorno e con le scelte quotidiane questa adesione. Così anche i discepoli che inizialmente abbandoneranno Gesù ma poi ritorneranno fino a dare la vita per lui.

Ogni giorno noi cristiani possiamo essere fratricidi, matricidi, patricidi facendo scelte, assumendo comportamenti e linguaggi che non ci contraddistinguono come figli di Dio e fratelli tra noi. Impariamo dalla Vergine e chiediamole di insegnarci sempre a rinnovare la nostra fede.

don Domenico Bruno

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