Gv 1,1-5.9-14
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
*
“In principio era il Verbo”. Dio non si è accontentato di essere solo Parola, ma essere di Parola.
Nel nostro gergo usiamo definire così una persona fedele, leale, onesta. Diciamo che è di parola colui che promette e mantiene. E Dio ha fatto proprio questo: aveva promesso che avrebbe visitato il suo popolo e si è fatto carne.
A pensarci bene quando una persona dà la sua parola e poi la mantiene, sta realizzando nella sua carne quanto aveva promesso.
È difficile credere che sia così, ma san Giovanni ci invita a riflettere che a quanti hanno accolto questa verità di fede, sono divenuti figli di Dio ed entrano a far parte di quella promessa fatta una volta per tutte: Dio non ci abbandona e vuole stare con noi.
Come sarebbe bello per questo Natale farci dono gli uni agli altri attraverso un piccolo sforzo che ci porti a somigliare a Gesù, a qualcuna delle sue opere. Il Signore attraverso l’attenzione per ogni essere umano, il suo intervento, i suoi insegnamenti, ci ha fatto conoscere il Padre e molti si sono convertiti in virtù della sua parola e del suo esempio.
Quanta Gente ancora non conosce il Signore a causa del cattivo esempio che diamo. A volte diciamo di credere, ma non per fede, per usanza tramandataci. Avere fede significa lasciarsi guidare da Cristo “luce degli uomini, la luce che splende nelle tenebre, la luce vera che illumina ogni uomo” (cfr. Gv 1,1-5.9-14)
Avere fede significa che nei nostri momenti luminosi o bui, permettiamo al Signore di essere luce che illuminerà il nostro cammino aiutandoci a distinguere il bene dal male. E seguire quella luce, anche se volte costa molto, porterà a quella gioia e a quella pace che tutti cerchiamo
Chi riceve un dono importante non può rifiutarlo o fingere di ignorarlo. Noi questo dono l’abbiamo ricevuto, non sappiamo da chi è e nemmeno perché, ma sappiamo che dobbiamo usarlo nel modo migliore: insieme, uniti come mai! Il nostro dono è la luce che illuminerà il nostro cammino e che ci aiuterà capire cosa è giusto e cosa non lo è, e che forse spingerà anche qualcun altro a seguirci. Una cosa è certa: chiunque lo farà non se ne pentirà! (Tratto da Noi siamo leggenda).
don Domenico Bruno
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