Lc 14,1-6
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?» Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.
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Ancora di sabato e ancora una guarigione.
Gesù è a casa di farisei e si ritrova un malato di idropisìa, malattia che oggi chiamiamo edema, che comporta gonfiore causato dall’accumulo di liquidi e che solitamente è causato da cirrosi epatica. Chiaramente una malattia simile non può attendere e porta alla morte.
Gesù non esita a guarire quell’uomo nonostante sia il giorno in cui bisogna osservare il riposo. Questo attira le antipatie e i giudizi degli osservanti della Legge. Con questo gesto il Signore vuole ricordare che l’unica Legge è quella dell’amore e non esistono momenti in cui amare e momenti in cui non amare. Amare è un verbo all’infinito e mi piace pensare che per Dio è sempre il momento per salvare un figlio e farlo sentire parte del suo cuore.
Mi ricordo di un prete che mi ha dato un grande insegnamento: nelle migliaia di cose che ogni giorno faceva e tra tanti appuntamenti che aveva, non appena una persona sopraggiungeva chiedendogli di confessarsi, lui interrompeva tutto e faceva attendere coloro ai quali aveva dato appuntamento perché, diceva, quella persona ha bisogno dell’amore di Dio e quindi ha la priorità.
Non possiamo far attendere l’amore, non sappiamo cosa possa accadere da lì a poco. Ogni occasione è urgente e opportuna per riconsegnare all’amore di Dio un figlio che vuole tornare dal Padre. Quanti fedeli si allontanano dalla Chiesa o dalla fede perché l’avvertono come insieme di regole insensate e di doveri irrazionali. San Paolo dice: l’amore tutto comprende, tutto sopporta, non cerca il proprio interesse ed è magnanimo, ossia è dotato di grande generosità.
Allora ogni volta che amiamo, e facciamo sentire amati, non c’è mancanza di rispetto nei confronti di Dio o di qualcun altro, non c’è spazio per i giudizi, non c’è spazio per l’orgoglio.
Quando si ama si sta imitando Dio, e quindi ci stiamo comportando da degni figli dell’Amore.
- Chiedi la grazia di essere amore e di amare sempre.
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