InstaVangelo del 7/1/2023

Mt 4,12-25

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

*

L’opera di Giovanni sembra essere servita a niente. Giovanni viene arrestato, poi sarà decapitato. A cosa serve vivere per il Signore, annunciarlo e poi morire?

Il senso di scoraggiamento appartiene a tutti. È del tutto umano. Ma Gesù ci insegna che siamo noi a decidere se rendere un evento buono o cattivo. Magari non abbiamo potere sull’evento in sé, ma possiamo trarne un insegnamento che ci aiuta a maturare, possiamo trarre forza per continuare a operare sempre meglio, ecc.

Gesù non si è dato per vinto quando il Battista è stato messo fuori gioco, anzi, proprio in quel momento Gesù ha iniziato a operare!

  • e tu? Come ti poni di fronte agli eventi negativi?

Ascolta l’audio qui sotto

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