Mt 11,16-19
Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
*
C’era una canzone che diceva che la gente è molto insoddisfatta. È vero, e questo Vangelo ce lo spiega bene. A volte siamo come bambini: siamo soliti chiedere cose al Signore e non ci accontentiamo mai di ciò che ci dà. Il problema sta nel fatto che vorremmo vedere realizzate le nostre richieste secondo le nostre aspettative.
Aver fede, invece, significa saper attendere che ciò che chiediamo ci sarà dato non al modo in cui lo vorremmo noi, ma come il Signore lo riterrà meglio per noi.
Se ci pensiamo è un atteggiamento molto paterno che Dio Padre ha nei nostri confronti: si prende cura non solo di cosa darci, ma anche del modo migliore. Succede, però, che siamo così concentrati su di noi che non ci rendiamo conto di questa verità e siamo sempre insoddisfatti.
Sarebbe bello chiedersi: in cosa Dio padre mi sta educando dal momento che sembra sordo alla mia richiesta? In che modo la sta realizzando per me qui e ora?
Non sarebbe cattiva l’idea di una guida spirituale che ti apra gli occhi… Pensaci!
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