Lc 12,8-12
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
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È un po’ ambiguo questo brano. Sembra quasi che non si sia possibilità di pentirsi e quindi nessuno può salvarsi dalla dannazione eterna.
Parto da un esempio: conosco un anziano allettato e che per i dolori bestemmia. Ogni volta che andavo per far visita alla moglie lo sentivo bestemmiare e lamentarsi anche per la mia presenza. Non mi ha mai permesso di salutarlo. L’ho rispettato.
La moglie piangeva perché avrebbe voluto che si convertisse. Ogni volta la lasciavo dicendole: preghiamo insieme per lui, anche se a distanza.
Dopo quasi un anno quell’uomo mi ha chiesto confessione e comunione perché il Signore per lui è importante ma non riesce ad accettare la malattia. Ma ora sa che il Signore lo ama e la sua condizione è un insegnamento che Dio gli sta dando. Anche se non l’ha ancora capito.
Lo Spirito Santo va invocato e bisogna lasciarlo agire. Lui ci insegnerà ogni cosa se ci affidiamo davvero. Davanti a questo pentimento non c’è misericordia che tenga!
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