Lc 18,9-14
Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
*
Non c’è spazio per Dio per chi ha scelto di riempirsi da sé.
Nella prima lettura di questa Domenica (Sir 35, 15-22), sentiamo che “La preghiera del povero buca le nubi”.
Chi è il povero? È colui che non ha niente, una persona che non ha avuto la capacità di arricchirsi di nulla. Anzi non ha nemmeno un’autostima tale da riempirsi di amor proprio. Possiamo dire una persona libera. La sua preghiera allora non è appesantita da sentimenti umani, da desideri egoistici, da cose materiali, ma è una preghiera leggera che ha la capacità di volare fino a Dio ed è sinceramente a lui rivolta. Ecco che nel suo volo spedito al Signore buca le nubi.
È l’esatto contrario di chi invece prega tanto e si vanta di se stesso. La sua preghiera è piena di sé, e di sentimenti umani per niente puri. Come nel caso del Vangelo di oggi in cui il fariseo si auto esalta e il pubblicano vicino a lui si umilia perché riconosce di non essere capace di elevare una preghiera fatta di belle parole ma soprattutto di svolgere precetti che lo mettano in buon viso a Dio. Il fariseo lo sa e infatti nella sua preghiera scredita il fratello accanto.
Come può una preghiera di lode a Dio vantare se stessi? Come può la preghiera di un figlio non ricordare i suoi fratelli? Come può un figlio dell’amore non amare le creature di chi ci ha amati per primo?
Non importa come e quanto sai pregare, l’importante è che nella tua preghiera ci sia spazio per tutti, anzi per Dio che comprende tutti.
- La tua preghiera da cosa è appesantita?
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