Dio non vuole la morte, ma la conversione (V Domenica Quaresima anno C)

Gv 8,1-11

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 

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TI è mai capitato di smascherare una bugia?

Gesù lo fa. O meglio, Gesù aiuta a riflettere che prima di rivolgere accuse a qualcuno, bisogna guardare a se stessi. Troppo facile puntare il dito verso gli altri. Spesso lo facciamo per sentirci meglio noi stessi, per far pesare sull’altro il peccato di cui pure noi siamo affetti. 

Gesù non smaschera mortificando, ma facendo ragionare. Se avesse mortificato gli accusatori della donna, certamente sarebbe morta. Il Signore, invece spinge a un esame di coscienza e non dice di non mettere a morte la peccatrice, ma invita a mettere a morte chiunque commette peccato a partire da se stessi. 

Questo basta per fermarli e per capire quanto sia sacra la nostra vita per Dio da non togliercela nel momento in cui pecchiamo. Lui ha fiducia nella nostra conversione e spera che anche noi facciamo lo stesso con le altre persone che sono suoi figli e nostri fratelli.

E a donna resta lì, in mezzo, con Gesù. Chi sta con Gesù sarà sempre al centro del cuore di Dio. Nonostante i suoi peccati.

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