Gv 1,1-18
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
*
Chi pensa che sia noioso ascoltare sempre lo stesso Vangelo si sta soffermando alle lettere, alla superficie. La Chiesa sa che l’uomo ha difficoltà a penetrare il mistero profondo dell’incarnazione e per questo ci ripropone lo stesso brano perché impariamo a digerirlo fino a farlo nostro.
Quante volte nella vita diciamo di credere in Gesù e non sappiamo che lui è Dio vivo e vero! Quante volte diciamo di conoscere il Signore e poi non crediamo e non sappiamo meditare una pagina della Scrittura!
Non basta sapere che Gesù è stato un uomo eccezionale e che ha compiuto un sacrificio umano per dichiarare clamorosamente quanto sia importante amare. È importante anche “comprendere”, cioè far nostro in modo convinto, che lui è Dio e Dio abita in mezzo a noi. Attraverso le parole umane del Figlio il Padre vuole elevarci a una condizione superiore: quella che ci accomuna al Cristo. Le parole del Signore, infatti, illuminano ogni uomo: non sono solo belle, non vogliono solo allietare il cuore, ma ci consegnano il segreto della vita divina che va meditato di continuo.
Se non riusciremo a fare questo, non sapremo mai riconoscere perché è venuto colui del quale festeggiamo il Natale e non comprenderemo mai perché vale la pena essere cristiani.
Quante volte vorremmo vedere la concretezza delle Parole di Dio… Gesù è la parola di Dio che si è realizzata e ci ha mostrato come concretizzare con la vita ciò che il Padre dice e quindi come possiamo comportarci da figli.
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