Mt 15,29-37
Gesù domandò ai suoi discepoli: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
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Conosciamo molto bene il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, perché più volte lo ascoltiamo durante l’anno. Soffermiamoci, oggi, su una sottolineatura dell’Evangelista Matteo che, alla fine del racconto, afferma che tutti “mangiarono a sazietà”.
Ogni discepolo è chiamato a nutrirsi di quella parola di Dio che non sazia certo il nostro ventre, ma può saziare il nostro cuore. Oggi, viviamo in una realtà dove il pane materiale non ci manca, anzi lo abbiamo in abbondanza, ma ci manca il nutrimento del cuore, dei sentimenti veri, dei valori!
Quante persone fredde, indifferenti, vuote incontriamo ogni giorno eppure non manca loro niente. Quindi significa che non basta saziare lo stomaco, ma c’è bisogno di saziare anche lo spirito. E Gesù viene in noi per abbondare di questo cibo, come i pani e i pesci del racconto.
Sarebbe bello se alla fine della nostra preghiera sentiamo dentro di noi la spinta a fare del bene, è il segno che abbiamo saziato il nostro cuore con la presenza del Signore Gesù.
- Durante la giornata fermati più volte in preghiera e ripeti solamente: riempimi di te Signore. E se ti piace, fallo ogni giorno…