Cosa significa per te avere fede?
In molti pensiamo che avere fede significa essere convinti che non ci capiterà mai nulla e che le cose andranno sempre bene. Questa non è fede, ma illusione.
Chi crede in Dio in questo modo, prima o poi, si allontana dalla fede perché giustamente resta deluso. Chi invece ha davvero fede, resta aggrappato a Dio anche, e sopratutto, quando arrivano le prove.
Nella prima lettura il profeta Isaia ci svela sin dall’inizio come andrà a finire la storia di Gesù e prospetta quello che sarà per chiunque crederà fermamente in Lui: “il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza” (Is 53,10-11). Nessuno sarà abbandonato nella prova, anzi in quel momento potrà sentirsi più vicino a Gesù che ha penato come noi per metterci in condizioni di “ricevere misericordia e trovare grazia” (Eb 4,14-16). E questo perché durante le frustate e le sofferenze subite nella passione avrà detto a ciascuno di noi: è per te, per la tua Gloria!
Il rischio è che stando con Dio crediamo e vogliamo ricevere la gloria del mondo fatta di esultanza, di onori, di servigi. Infatti le nostre preghiere somigliano a quelle di Giacomo e Giovanni: “vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo” (Mc 10,35-45).
Anche gli uomini e le donne di Chiesa possono cadere nella trappola di pensare (anche in modo inconscio) che svolgere un incarico ecclesiale significhi esercitare un potere che porti alla gloria (ma con la “g” minuscola!). La riprova è che se qualcuno confuta il loro operato si sentono pungolati e si irrigidiscono.
Al Signore non importa chi serve per sentirsi vivo, ma chi vive per servire l’altro.
Prova a chiederti:
– nel momento della prova riesco a sentire che il Signore mi è vicino?
– se mi tolgono un incarico come reagisco? Perché?