Rimanere nell’amore di Gesù significa collegarsi a Lui e scaricare l’aggiornamento per la gioia… quella piena!
Quando Gesù ci esorta a seguire i suoi comandamenti non sta imponendo un atteggiamento di sottomissione, ma una formula magica. La ricetta della gioia piena!
Chi non desidera di essere felice? Eppure la felicità che cerchiamo noi si esaurisce dopo poco, perché fatta di cose materiali e passeggere. Gesù invece vuole darci una gioia che non finisce. E per partecipare ad essa dobbiamo solo fare ciò che ci suggerisce lui: amare.
Sembra facile: io rispetto tutti, non do fastidio a nessuno, mi faccio i fatti miei, sono giusto con tutti… Questo non è amore, è civiltà. Amare richiede qualcosa che va oltre. Gesù ci dice come amare: amatevi gli uni gli altri allo stesso modo con cui vi ho amati io. Quindi non solo dobbiamo amare, ma in concreto dobbiamo amare quelli che non sono nelle nostre simpatie e dobbiamo amare come ha amato Gesù: senza risparmio, donando la vita per i simpatici e gli antipatici, per chi è nostro amico e chi è nostro nemico.
In sostanza il Signore ci sta dicendo di oltrepassare noi stessi, i nostri limiti, il nostro carattere che spesso è troppo umano e terreno, per andare oltre e dimostrarci quello che siamo: figli del Dio eterno, sommo bene, felicità piena per sempre.
Rimanere nell’amore di Gesù (cfr. Gv 15,9-17) non significa solo pregare e credere, ma sostenere, imitare l’amore di Gesù: per tutti, fino in fondo.
Un amore che va a risparmio non è autentico, un amore che non ama le persone meno simpatiche è ipocrita, un amore che non va incontro all’altro nei suoi bisogni e nei suoi difetti è un amore troncato e non pieno. Il vero amore ti riempie di gioia, ma richiede che ti svuoti di te stesso. Come ha fatto Gesù.
E chi ama a metà non vive in modo pieno.
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