Dio si è fatto carne per darci il suo cuore (II Domenica dopo Natale)

“La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria”. (Sir 24,1-4.12-16)

Tutto oggi ci parla della preesistenza di Cristo. Una liturgia ricca che parla del Figlio come Sapienza. “La Sapienza fa il suo elogio” leggiamo nella prima lettura. La Sapienza permette di conoscere Dio, il Figlio di Dio è la Sapienza, perché ci permette di conoscere il volto del Padre. Questo è possibile perché il Figlio è un’unica cosa col Padre, quindi è tanto Dio quanto lo è il Padre. Di conseguenza, La Sapienza fa elogio di se stessa: la Sapienza loda perché conosce e la sua lode è a Dio, non direttamente a se stessa.

E noi ogni volta che conosciamo, studiamo, scopriamo qualcosa quanto lodiamo Dio che ci ha permesso di giungere a quel risultato?

Il Figlio non si vanta per se stesso, ma per il Padre, e il suo più grande vanto è la croce: sacrificarsi per gli uomini obbedendo al Padre. Chi conosce e vuole conoscere dovrebbe sempre sforzarsi di aderire sempre al volere di Dio.

Quanto il mio desiderio di conoscere coincide col desiderio di Dio? Quante volte sfido Dio nella conoscenza?

Ad esempio il desiderio di conoscere il proprio futuro (cartomanti, oroscopi…) è una sfida a Dio, un modo per conoscere il futuro e agire di conseguenza, anzichè desiderare di conoscere ciò che Dio mi insegna per il futuro e agire in base a quell’insegnamento per costruire il futuro con Dio…

Credere e amare Dio significa riconoscere che siamo figli di Dio anche noi, che nulla ci sarà nascosto se sapremo entrare in contatto con lui e con la sua volontà. Ai figli di Dio è dato quello che San Paolo chiama lo “spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui” (Ef 1,3-6.15-18).

Mi comporto da figlio fedele o ribelle?

È bene ricordarsi che per quanti si impegnano a vivere da figli di Dio, cercando di somigliarli in tutto, è data l’eredità dei santi: la vita eterna, che è il cuore della vita di Dio, che è il cuore della sua promessa. E Gesù è venuto a dirci proprio questo, perché ne fossimo consapevoli e convinti.

Dio si è fatto carne per darci il suo cuore.

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