Ma Dio dov’è? In questo tempo così difficile Dio dove si è nascosto? Perché con un colpo di spugna non risolve questa pandemia?
Sarebbe troppo facile: troppo irresponsabile per Dio e troppo sbrigativo per noi. Non ne comprenderemmo l’importanza.
Fondamentalmente siamo concentrati su noi stessi, sul nostro benessere. Quando abbiamo un dolore, una spina, non vogliamo attraversarla, non vogliamo viverla, ma pensiamo solo a toglierla subito, costi quel che costi.
E cosa ne avremo imparato? Quanto forti e saggi saremo diventati?
È difficile vedere il bene intorno a noi, ma è la sfida alla quale ci chiama il profeta nella prima lettura (cfr. Is 40,1-5.9-11): preparare la via al Signore, vedere la sua gloria, significa esercitarsi ogni giorno a vedere il bene, significa annunciare la buona notizia che Dio c’è e insieme dobbiamo scoprirlo nelle vicende quotidiane! Isaia ci ricorda che Dio non lo vedremo da soli magari sul muro di casa nostra o in una mistica visione, ma «tutti gli uomini insieme».
Però se tutti siamo concentrati sul male che ci circonda, come faremo a sperimentare il bene? Siamo più inclini a parlare male, a vedere il male, a vedere il male che gli altri compiono. Pietro nella seconda lettura (cfr. 2Pt 3,8-14) ci esorta: «Una cosa non dovete perdere di vista… Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi». Anzichè puntarci il dito gli uni gli altri, dovremmo aiutarci nella correzione e nella scoperta del buono nel quale Dio ci ha calati.
Questo significa “preparare la strada al Signore” e raddrizzare i sentieri che il Signore vuole percorrere. Il movimento è reciproco: Dio viene verso di noi, ma noi dobbiamo andare verso di Lui. Altrimenti non ci incontreremo mai. Giovanni proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati (cfr. Mc 1,1-8). Che significa? Che se non purifichiamo il nostro sguardo e se non cerchiamo la luce resteremo sempre nell’oscurità e sembrerà tutto così brutto e triste, e quando Dio verrà non ce ne accorgeremo perché i nostri occhi non vedranno altro che il buio, la nostra vita non conoscerà altro che il lamento e la perversione della bellezza nella quale, invece, siamo immersi.
La bellezza viene dalla purezza.
- Da dove potrei iniziare la mia purificazione?
- Da dove posso iniziare a cercare la bellezza di Dio?
- Dio viene, sì. Ma io gli vado incontro? Come?
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