Ci sentiamo tutti santi. A dire il vero alcuni no (e quelli sono i più santi).
La santità è la purezza di un cuore che è talmente trasparente che lascia vedere Dio. Spesso però il nostro cuore è inquinato e sporcato dal peccato.
Ma siccome tutti pensiamo che il peccato sia solo uccidere qualcuno, non riusciamo a comprendere il male che possiamo comunque provocare attraverso alcuni nostri atteggiamenti. Dio, che è bene supremo, non farebbe mai nulla di male per le sue creature, eccetto permettere che qualcuno possa compiere del male. Ma questa è la conseguenza del nostro essere creature libere.
Dio usa sempre misericordia con ciascuno di noi. Anche col più grande peccatore… ma non sempre questo se ne rende conto e non imita Dio nel suo amore. Il perdono che Gesù ci insegna questa Domenica (Mt 18,21-35), quando ci invita a perdonare “settanta volte sette”, è la sfida coraggiosa lanciata a chi si dice cristiano. La sfida di amare come ama Dio, perdonare come e quanto perdona Dio! Sempre e incondizionatamente.
Non sempre siamo disposti a imitare il Signore in questo e spesso facciamo di testa nostra. Questo basta per sporcare il nostro cuore e non renderlo capace di far vedere Dio che diciamo di amare. Questo inquina quella purezza che ci viene consegnata nel Battesimo con la vestina bianca.
– quando amo, chi amo veramente: Dio, l’altro o me stesso?
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