Ho conosciuto una donna che veniva sempre in chiesa a pregare. Mi diceva che era felice quando lo faceva perché si sentiva in cielo. Diceva di amare Dio e sentiva che lui corrispondeva.
Ho conosciuto poi un uomo che è venuto a confessarsi ed era ben nota per la sua condotta poco raccomandabile. Uscito dal confessionale questo era raggiante. Si sentiva finalmente amato da Dio.
Quello stesso giorno, la donna vide quell’uomo mentre usciva dal confessionale e mi disse di stare attento perché quello era poco affidabile. Le dissi che il Signore si è fidato di noi e ci ama come siamo.
Quella ribatteva dicendo che non era possibile amare uno così lontano da Dio e che nemmeno il Signore poteva perdonare.
Di fronte a questo giudizio le chiesi: ti penti di quello che stai dicendo? E lei: no, perché è la verità e lo sento perché prego ogni giorno.
Le dissi: sai la differenza tra te e lui? Lui si è pentito e Dio lo ha perdonato e questo gli ha permesso di sentirsi amato. Tu ti senti amata, ma questa certezza ti ha resa incapace di pentirti. Tu vuoi essere premiata per quello che fai, lui vuol essere perdonato per quello che ha fatto.
Dio non fa differenze, ama entrambi, ma entrambi lo amate con scopi diversi.
Così siamo noi: ci crediamo già santi. Ma santo è colui che sa accogliere Dio come grazia e con disinteresse…
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