Quando consociamo per la prima volta qualcuno, speriamo porti una ventata di novità nella nostra vita. Ma non è sempre così.
Tutti speravano che Gesù offrisse nuove regole, più facili da seguire rispetto a quelle che la religione imponeva loro. Ma tutti restano delusi quando Gesù esordisce dicendo che non è venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma a dare pieno compimento. E conclude dicendo che «non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto».
A ben pensarci, la novità non è fare cose nuove, ma fare cose vecchie in modo nuovo. Gesù infatti è in linea col Padre e recupera quello che il Padre dice e chiede, solo ne spiega il senso e le modalità con le quali quegli insegnamenti vanno messi in pratica.
Il problema è che quello che chiede il Signore è sempre impegnativo e noi di impegnarci non ne abbiamo voglia, perché un po’ di trash aiuta a svagare la mente e fa piacere a tutti. Ma il punto è: quali sono le cose che facciamo seriamente? Quando ci impegniamo a vivere in modo serio?
Gesù non dice di non fare, ma dice di avere a cuore quello che abbiamo. La questione è fare attenzione al nostro cuore: non sempre nel cuore si annidano cose buone, ma cose che noi ci convinciamo essere buone, che in realtà possono far male. Il cuore è vita e la vita è frutto dell’amore; dunque nel cuore non c’è spazio per odio, perversioni, vedetta, rivalità, invidia… Queste portano solo morte.
Se nel profondo coltiviamo sentimenti negativi, allora dobbiamo lasciare che Dio scavi ed estirpi da noi il male per aggiustare il nostro cuore.
- Di cosa è pieno il mio cuore?
- Come vorrei riempirlo?
- Dio come vorrebbe che fossi?
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