La gente ostacola, copre Gesù, e Zaccheo sale sull’albero guardandolo dall’alto al basso, come fanno tutti quelli che si sentono superiori. Ma nel cuore di Zaccheo regna un sentimento diverso: desidera vedere Gesù.
Il giudizio che la folla ha nei confronti del peccatore Zaccheo, non permette all’uomo di esternare il suo pentimento. L’etichetta che viene attaccata a un peccatore diventa ostacolo per il peccatore stesso di manifestare il suo pentimento. Zaccheo viene guardato dalla testa ai piedi e non conosce altri punti di vista. Anch’egli, salendo sull’albero, guarda Gesù dall’alto al basso.
Ma Gesù quando incontra lo sguardo di Zaccheo lo invita a cambiare punto di vista. Gesù dal basso guarda quell’uomo verso l’alto, quasi a dire che le cose belle si costruiscono partendo dalle miserie, dal basso per poi farle puntare in alto. Gesù insegna a Zaccheo a guardare in modo diverso, lo fa scendere perché Zaccheo possa vedere come vede il Signore.
Gesù restituisce al peccatore la sua dignità, perché lo fa tornare tra la gente. È importante però la volontà di cambiare. Gesù invita Zaccheo a scendere e lui lo fa, perché vuole farlo e la sua volontà ha incontrato lo sguardo misericordioso del Signore.
Se tutti ci lasciassimo incontrare dallo sguardo di misericordia di Dio e smettessimo di interpretare i suoi giudizi nel modo disumano col quale giudichiamo noi, allora riusciremmo a convertire molte persone che hanno scelto di perdersi, che hanno scelto di divertirsi rovinando la propria vita piuttosto che votarla a un Giudice impietoso e crudele che blocca anzichè liberare, che impedisce anzichè concedere, che crea sensi di colpa anzichè amare.
In fondo si tratta di vedere le cose come le vede davvero Dio, col suo cuore e col suo sguardo… si tratta di cambiare punto di vista!
- Le persone si sentono amate da me? Perché?
- Come guardo la gente che incontro?
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