Gesù entra a Gerusalemme, lo accolgono festanti e poi… lo uccidono.
Quante volte lo facciamo anche noi! Ogni volta che qualcosa ci entusiasma particolarmente siamo felici e vogliamo bene a Gesù, e spesso quel benessere ci porta, con un pò di vanità e presunzione, a concentrarci su noi stessi e avvertire che, in fondo, è solo merito nostro.
La questione non riguarda l’autostima, ma la vita. Mentre ci gloriamo di noi stessi, man mano ci dimentichiamo del Signore facendolo sempre più da parte, fino a rilassarci moralmente…
Gesù non è venuto per togliere nulla, anzi, è venuto per donare la sua vita. Non potevamo desiderare di più! Dio Padre l’ha piantato come albero in mezzo al mondo, perché tutti alzando lo sguardo capissero la sublimità di quel Dio che dice di amare e poi si fa uccidere per amore.
Questo Vangelo mi ha sempre fatto interrogare su come spesso siamo opportunisti con Gesù: quando ci sta bene lo osanniamo, quando ci sta male lo crocifiggiamo.
Gesù è l’albero della vita che Dio pianta nel mondo, affinché ogni volta che sentiamo di aver perso la strada possiamo salirci su e da li ritrovare il senso dei nostri passi.
- io quando perdo il senso della mia vita, a chi/cosa mi rivolgo?
Buona domenica delle Palme!
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