Ti è mai capitato di litigare con qualcuno? Sicuramente, sì. Tutti litighiamo, e tutti, più o meno, perdoniamo.
Nel Vangelo di Lc 6,27-38, Gesù fa una sostanziale differenza tra chi segue Cristo e chi segue il mondo. Mentre coloro che seguono il mondo credono sia sufficiente perdonare chi ci ha fatto un torto, il Signore svela che il cristiano non può fermarsi a questo, ma deve superare perfino il perdono stesso.
Infatti, chi perdona non è detto che ami il suo nemico, ma semplicemente lo solleva da un peso, certamente non tornerà mai più a fidarsi di lui o comunque nel cuore conserverà un pò di rancore.
Gesù oggi ci spiega che non possiamo solo essere equi, non possiamo solo essere umani, non possiamo solo essere buoni o educati. Questo non significa automaticamente essere cristiani, perché il cristiano è colui che supera la giustizia, supera la reciprocità, e va ben oltre fino a sfociare nella gratuità, nella “nuova giustizia”, la giustizia di Dio!
Come quell’uomo ricco che mentre camminava per strada vide un barbone che non sopportava e un giorno per dispetto gli lasciò un sacco pieno di immondizia. Quel barbone, senza battere ciglio, sorrise e ringraziò.
Dopo qualche giorno l’uomo ricco passò di nuovo davanti a quel barbone il quale lo fermò e gli consegnò lo stesso sacco. Il ricco lo aprì e ci vide dentro dei fiori. L’uomo ricco, stupito, chiese il perché gli avesse restiuito i fiori in cambio dell’immondizia. Il barbone rispose umilmente: “ognuno dona quello che ha nel cuore”.
- Perdono? Si/no, perché?
- Che significa per me essere cristiano?
- Cosa significa essere giusto?