Purificare significa tornare puro, alla bontà iniziale, togliendo quelle brutture che si sono appiccicate e che non permettono la migliore espressione delle proprie belle qualità umane che ognuno porta dentro.
Simboli della purificazione sono l’acqua e il fuoco e il Vangelo di questa domenica richiama proprio questi segni (Lc 3,15-16.21-22).
Il fuoco, quello dello Spirito, ci viene donato nel Battesimo per riaccendere il nostro cuore e renderlo capace di amare, di sentire i bisogni di chi ci è vicino, perché sappiamo essere capaci di perdonare, di consolare, di esortare…
Un cuore infuocato da Gesù:
- non lascia spazio all’orgoglio che distrugge, ma si apre all’altro
- non si ritiene migliore di tutti e permette di crescere edificando
- sa perdonare, sa come consolare perché altri lo hanno fatto con lui
- sa esortare perché vuole che altri possano essere migliori di lui
- è capace di sentire i bisogni altrui perché non è concentrato solo su se stesso
L’acqua è il segno di vita, della speranza, di chi non si lascia fermare dalle brutte vicende e decide di mettercela tutta affinché tutto intorno possa essere migliore.
Lasciarsi purificare dall’acqua del Battesimo significa:
- imparare a essere buono come Gesù
- diventare come Gesù e imitarlo
- aiutare gli altri a crescere
- donare speranza anche quando tutto sembra perso, perché l’ultima parola spetta a Dio non a noi…
Molte cose sembrano ripetersi tra acqua e fuoco, e questo è vero perché acqua e fuoco sono un dono unico nel Battesimo di Gesù.
Nel Battesimo diventiamo figli di Dio, e diventiamo sua immagine e somiglianza e riceviamo due cuori: uno di acqua e uno di fuoco. Dio, come ogni bravo padre sa fare, ci lascia liberi di scegliere se essere buoni come Lui e usare entrambi i cuori, oppure no.
- A chi voglio somigliare?
- In cosa dovrei lasciarmi purificare?
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