Dio ci chiede ciò che abbiamo (II TO C)

“Fate quello che vi dirà” (cf Gv 2-1-11), dice Maria a quanti erano in panico per aver finito il vino nel bel mezzo della festa di nozze che rischia di perdere ritmo e diventare noiosa, monotona… Maria ha la soluzione: andate da mio figlio, lui potrà aiutarvi.

Può capitare che nel bel mezzo della vita, o della giornata, possiamo perdere ritmo, vitalità e sentirci monotoni e tristi. È quello il momento in cui devo chiedermi: cosa non sto facendo? Infatti spesso ci riempiamo di cose da fare per paura che fermandoci possiamo sentirci inutili, ma prima o poi la vita stessa ci imporrà di fermarci e ci presenterà il conto. A quel punto sarà bene chiederci: sto facendo tanto, ma per chi? Chi me lo ha chiesto?

Maria è chiara: “fate quello che Lui vi dirà”. Il Signore, infatti, sa quali sono le cose che abbiamo dentro e ci chiede quelle, non altre. Mettere a frutto quello che il Signore ci ha donato significa riconoscere i doni che abbiamo e chiedere a Dio per chi vuoi che li spenda? Il Signore non ci chiede ciò che non abbiamo!

A Cana Gesù non chiede il vino, ma l’acqua, l’unica cosa che è rimasta a tutti. La cosa più semplice, per certi versi anche la più “banale”… sarà Lui a trasformarla e darle il valore che merita! Il Signore non ha mai usato cose artificiose per compiere miracoli, ma è partito sempre dalle più comuni per fare cose grandi!

  • Che doni mi ha dato il Signore?
  • Del mio carattere, delle mie capacità, qual è la cosa che ritengo più “banale” e inutile? Come la impiego?

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