Molti mi chiedono come essere felici e io rispondo: fatti santo! Non so perché, però, capiscono “fatti prete/suora”, quasi che solo quel tipo di vocazione possa dare la felicità.
Farsi santo significa seguire le Beatitudini, perché Gesù chiama beati coloro che si impegnano a vivere la pace, la mitezza, la giustizia, la semplicità… e di essi sarà il regno dei cieli.
Ci sono molte figure di santi laici che si sono impegnati a vivere in questo modo ed erano davvero raggianti, chi li conosceva aveva piacere a stare con loro perché essi infondevano fiducia, speranza, pace, gioia…
Non ho mai sentito di santi tristi, piuttosto un po’ bruti, severi, ma ciascuno a suo modo ironico e capace di sorridere e far sorridere. È la dimostrazione che Dio era in lui e lo aiutava a prendere consapevolezza dei propri limiti che solo insieme al Signore possono essere superati.
Vivere la santità significa avere il coraggio di seguire la strada indicata da Gesù, che è la strada verso il cielo. Tutto qui. Se poi durante il cammino si cade, non è un problema. L’importante è rimettersi in piedi e riprendere a camminare…
Essere santi non significa essere perfetti, ma essere di Cristo!
- Voglio essere santo?
- Come vivo la mia santità?
- Quanto sono capace di sorridere dei miei difetti?
d. Domenico
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