È tempo di vacanze e, chi più chi meno, stiamo programmando un viaggetto. Ogni giorno il Signore ci offre un viaggio…
Il viaggio è un momento significativo per la vita di ogni uomo. Il viaggio ha il potere di trasformare qualunque persona: che sia la prima o l’ennesima volta che si viaggi il risultato è sempre lo stesso. Non si torna mai come si è partiti. Ogni viaggio è conoscenza di qualcosa di nuovo, di gente nuova, di situazioni nuove… Ogni volta si torna dal viaggio con un bagaglio esperienziale più ricco.
Importante è sapersi attrezzare per la partenza. Il viaggio ci cambia in proporzione a come lo viviamo e ci adattiamo a esso, più che adattarlo alle nostre esigenze. Del viaggio noi possiamo programmare da dove partire e dove arrivare, ma non ci è dato sapere come arriveremo. Sappiamo cosa lasciamo, immaginiamo cosa troveremo, ma non potremo mai sapere cosa succederà durante il percorso.
Anche la fede è un viaggio… Gesù chiama i suoi amici a viaggiare, a partire, a cambiare. Aderire a questa chiamata significa abbandonare la vecchia vita e andare incontro a una nuova esistenza. Non si può pensare di avere fede senza accettare il cambiamento che essa richiede: se la mia fede resta sempre la stessa e io resto sempre lo stesso, allora è una fede morta, non credo in Cristo, ma in qualcosa che ho costruito da me stesso.
Gesù si preoccupa dei suoi viaggiatori: li manda «a due a due», ovvero non li lascia mai soli, o comunque farà in modo che strada facendo incontreranno un compagno di viaggio; provvede al loro sostentamento, cioè li esorta a non prendere cose superflue, anzi a non preoccuparsi proprio delle cose materiali, ma affidandosi alla provvidenza si potrà ottenere molto più del necessario. E non solo in termini materiali, bensì anche umani oltre che spirituali…
Il Signore invita a prendere solo un bastone (che ci ricorda Mosè): esso è segno della fede alla quale mi devo aggrappare seguendola senza indugio accogliendo tutto ciò che mi porterà.
La fede è il viaggio, ma è anche il mezzo attraverso il quale compiere il viaggio. Essa cambia e cresce nella misura in cui noi, seguendola, ci lasciamo guidare secondo i cambiamenti che essa suggerisce durante il tragitto.
Solo allora potremo anche noi “guarire i malati” e sperimentare ogni altra nostra capacità di compiere miracoli.
- Quale cambiamento sento di dover portare ancora nella mia vita?
- Quanto mi affido alla fede e a ciò che richiede?
- Quanto lascio agire Dio con fiducia nella mia vita e quante volte lo ostacolo?
d. Domenico