Pesare Dio? Valutare il suo amore? Per quante cose possiamo contrapporgli, resterà incomparabile.
L’incisione e il peso che Dio ha nella vita degli uomini sono di gran lunga superiori alle migliaia di opere che l’uomo può inventarsi per migliorare la propria vita. L’amore che Dio nutre per l’uomo non si può acquistare… perché già ci viene donato gratuitamente!
Vedo sempre più gente che per accaparrarsi l’amore di Dio e la sua benevolenza (rasentando la superstizione!), fa un certo numero di preghiere, compie dei gesti con una maniacale e vuota ripetizione che sono frutto di un ragionamento umano, piuttosto che esprimere la libertà d’amore per Colui che ama.
Posso compiere migliaia di atti buoni, ma tutti incapaci di parlare di Dio, perché non nascono dall’amore che io provo per Dio, bensì dalla paura che Lui mi si ritorca contro.
Gesù sa che ragioniamo ancora con la logica umana, sa che nell’uomo c’è l’incapacità di amare gratuitamente, infatti nel Vangelo mette alla prova Filippo:
“Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo»” (Gv 6,6-9).
Tutto quello che Gesù compie nasce dalla compassione, dall’amore incondizionato, che sente per gli uomini. Chiede a Filippo dove “comprare” il pane, ovvero la vita. Filippo ci casca e dimostra di non saper ancora ragionare con la logica di Gesù. Il Signore gli pone una questione divina in termini umani: quanto costa la vita? Ovvero, materialmente l’amore a cosa equivale? Che per noi tradotto sarebbe: come possiamo comprarci l’amore di Dio?
Filippo risponde in maniera umana, ma viene zittito da Gesù che comprende ancora la sua immaturità di fede e ordina: «Fateli sedere», ovvero guardate di cosa è capace Dio.
Il Signore non vuole che noi chiediamo o contrattiamo la fede (“ti dò affinché tu mi dia”), ma vuole che ci sediamo a guardare con fiducia ciò di cui è capace l’Onnipotente.
Gesù moltiplica il pane, cioè riempie la vita di vita, aggiunge amore all’amore, non lascia morire nessuno e non vuole nulla in cambio! Anzi, raccomanda che nulla vada perduto, perché l’amore di Dio vale molto più di ogni cosa si possa avere o desiderare…
- Quante volte baratto l’amore di Dio con preghiere e pratiche religiose?
- Quanto spontanea e grata è la mia preghiera?
- Quanto e come lascio che sia Dio ad operare?
- Che valore ha la mia vita?
- Quanto mi sento amato da Dio? Perché?
d. Domenico