Penna di luce


Quando una persona è felice, si suol dire che è luminosa, raggiante, assume un colore più vivace.

L’amore è felicità: più ci si avvicina all’amore e ci si lascia invadere dalla sua luce, più si è felici. Questo basta per spiegare quanta gente scura in volto andrebbe ascoltata, aiutata  e amata, piuttosto che giudicata ed emarginata.

La quarta domenica di Quaresima è detta in laetare, ovvero “nella letizia”, da vivere nella gioia… ma gioia per cosa? Per ciò che sta per accadere, per la promessa di Dio che Gesù sta per portare a compimento: amare l’uomo e salvarlo dalla dannazione eterna! 

In tutta la Quaresima meditiamo come Gesù abbia affrontato la dura e triste preparazione alla sua morte, ma in queso giorno ci concentriamo sul motivo del suo gesto: «perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui» (Gv 3,14-21) e quindi «chi crede in Lui non è condannato». Che bello avere un Dio che non condanna, ma vuole illuminarci col suo amore e desidera solo che ci avviciniamo a Lui per scaldarci e portare quel calore agli altri!

È questo il motivo che ci infonde la gioia di riprendere il cammino qualora in queste settimane ci fossimo persi. A rallegrarci è l’attesa di quella Risurrezione che fa nuove tutte le cose (apice e fonte della nostra fede).

La penna leopardiana ben racconta come l’attesa della festa provochi un fervore che anima tutta la persona mentre si prepara a quel momento: la donzelletta dalla campagna porta un mazzolino di fiori per ornare il giorno di festa, i lavoratori tornano con passo allegro dal lavoro pensando al riposo che li attende, i bambini corrono e giocano sulla piazza, la campana suona annunciando l’imminente festività. Questo è «il più gradito giorno, pien di speme e di gioia».

Nella liturgia odierna il colore rosa è segno che sta per terminare l’attesa (indicata per un lungo periodo col viola che ricorda il cielo rabbuiato in attesa del giorno).
Così Gesù dissipa le tenebre del peccato, come il sole che man mano che avanza schiarisce il blu intenso della notte trasformandolo in quel rosaceo indicante l’approssimarsi dell’alba dove tutto sarà investito dalla candida luce che permette di vedere tutto, di riconoscere ogni cosa, di camminare sicuri, di scaldarsi e sentirsi di nuovo vivi!

Così, la penna di Dio vuole scrivere in modo luminescente la parola “amore” in tutti coloro che guarderanno al Figlio innalzato sulla croce, affinché quella luce possiamo inciderla nel cuore di chiunque ci incontri e aiutarli ad attendere la vera gioia che Gesù promette a tutti coloro che credono in Lui.
  • Oggi proviamo ancora forte gioia nell’attesa della festa?
  • Come attendo la festa della Pasqua? 
  • Emotivamente e spiritualmente come mi sto preparando alla Pasqua? 
  • Mi impegnerò a risorgere a nuova vita con Gesù?
  • Cosa potrei fare per rendere diversa questa Pasqua?

d. Domenico