Impresa di pulizie


La seconda domenica di Avvento mi fa sempre pensare a mia madre e alla sua mania per l’ordine e per il pulito: quando ero più piccolo ero quasi ossessionato dalla sua voce per casa che metteva fermento e invitava a essere sempre pronti per qualche visita improvvisa. Benché non venisse mai nessuno a trovarci, lei come il profeta Isaia (cfr. Is 40,1-5.9-11) diceva di tenere sempre tutto pulito e in ordine.

Un senso di attesa, il suo, che ricorda quello della lettera di Pietro (cfr. 2Pt 3,8-14) in cui si dice che il tempo che ci viene dato non deve essere preso come una lentezza di intervento del Signore, ma tempo proficuo per convertirsi e farsi trovare pronti, perché Egli “verrà come un ladro”, non avviserà, e premierà coloro che si sono preparati e hanno saputo accoglierlo al meglio!

In effetti, alla fine arrivava qualche visita inaspettata. La mia meraviglia era nel poter accogliere quella persona in un ambiente già ordinato, pulito e profumato, tanto da trasmettere all’ospite un senso di piacere e la sua permanenza si prolungava per l’agio che ne traeva. 

Da qui ho imparato cosa significa davvero attendere il Signore: non sappiamo quando verrà, ma non possiamo prepararci solo quando arriverà, perché non ne avremo il tempo! Il cuore va pulito e riparato ogni giorno, va allargato e reso accogliente meditando e applicando ogni giorno la Sua Parola. Il resto è opportunismo di cui il Signore terrà conto. Non si può pensare di fare tutti i propri comodi e poi, se e quando avanzerà del tempo, dedicarlo a Dio. Non è forse vero che per le persone/cose che riteniamo importanti sappiamo trovare tutto il tempo?

  • Come mi sto preparando al Natale?
  • Di quali pulizie ha bisogno il mio cuore?
  • In cosa ho bisogno di fare ordine?
  • Se Dio venisse in questo momento, di cosa mi vergognerei della mia (condotta di) vita?
  • Quali sono le priorità della mia vita? Dio a che posto si trova?
d. Domenico