Siamo tutti un po’ affetti da una malattia al cuore ancora sconosciuta alla medicina, ma non a Dio: la schizocardia (schizo, divisione, e cardia, cuore), un cuore diviso. È come se avessimo due cuori, uno che ci dice le cose giuste e uno che ci orienta a scelte sbagliate.
Purtroppo per questa malattia c’è solo una cura: Gesù. È Lui che sa tenere unito il cuore e ci insegna le cose giuste da scegliere. Spesso, invece, vogliamo fare di testa nostra credendo che quella sola basti. Ci ritroviamo, così, a dire una cosa e a fare la cosa esattamente opposta. In altri termini siamo incoerenti. Questo significa che manca il principio che anima le nostre scelte, che aiuta a valutare il bene da fare e il male da evitare…
La schizocardia si manifesta soprattutto con le bugie, come capita a uno dei figli che il padrone chiama a lavorare nella sua vigna (cf. Mt 21,28-32): uno dice sinceramente che non ne ha voglia, ma poi si pente e ci va; l’altro mente dicendo “sì, signore”, ma poi non ci va.
Siamo tutti d’accordo che a fare la volontà del padre sia stato il primo, il quale ha preferito la via della verità. La verità non porta mai sulla cattiva strada. Il primo figlio sin dall’inizio esprime il suo dissenso, perché vuole davvero bene al padre e decide di essergli leale… è proprio quel bene autentico che lo spinge a capire che sta sbagliando e quindi a comprendere come correggersi.
Il secondo figlio non vuole veramente bene al padre, ma pur di apparire bravo gli mente. Il suo errore sarà incorreggibile, perché la sua menzogna non gli permette di riconoscere in cosa ha sbagliato e preferendo la bugia, continua a dire e non fare la volontà del padre.
Così è per me ogni volta che dico di essere cristiano ma mi comporto in modo irrispettoso nei confronti dei fratelli e di Dio; oppure quando dico di essere andato a messa ma durante la celebrazione ho fatto tutt’altro che pregare; o quando mi accosto all’eucarestia senza confessarmi da mesi solo per paura di essere criticato dagli altri; o anche quando dopo la cresima pur avendo confermato il mio impegno a essere cristiano, abbandono tutta la vita di fede; o magari quando mi dico cristiano e poi a scuola, a lavoro, in palestra, in famiglia, tra amici non testimonio Cristo nella scelte che compio, nelle parole che uso, negli atteggiamenti che assumo, nei discorsi che faccio…
Questo significa che il mio cuore non è collegato veramente a Gesù, quindi non solo voglio far vedere che sono perfetto, ma non voglio nemmeno ammettere i miei errori, mentre è palese il mio sbaglio, la mia incoerenza. Praticamente scelgo di mentire! Lo schizocardico è un bugiardo che non fonda la sua vita su Gesù e la Sua volontà, ma sull’ipocrisia! Se il cuore è collegato a Cristo provo quello che prova Lui, amo come ama Lui, mi sforzo di essere come Lui e di compiere la Sua volontà anche quando all’inizio non mi va.
- A chi è collegato il mio cuore: a Gesù o alle bugie?
- Mi interrogo su quale sia la volontà di Dio? La perseguo anche se apparentemente non mi piace?
- Quando mi accorgo di aver sbagliato ho l’umiltà di tornare sui miei passi e cambiare strada?
d. Domenico