Avete presente le matrioska? Si tratta di quel caratteristico insieme di bambole tipico della tradizione russa, che si compone di pezzi di diverse dimensioni ognuno dei quali è inseribile in uno di formato più grande. Ogni pezzo si divide in due parti ed è vuoto al suo interno, salvo il più piccolo che si chiama “seme”. La bambolina più grande si chiama invece “madre” (perché le contiene e le “genera”). La cosa bella è che insieme sono un tutt’unico: ciascuna da sola perde di senso!
Anche di Dio sembra essere una matrioska (cfr. Gv14,15-21): ci ha creati perché il suo amore avesse un senso. Gesù, essendo Dio, conosce questo pensiero divino e ci vuole avvicinare al Padre, perché anche la nostra vita abbia senso: «io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi… Chi ama me (mettendo in pratica i comandamenti) sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò». Quindi noi siamo il seme nel quale non può entrare nessun altro: la nostra vita ha senso se restiamo in Gesù, in comunione con Lui. Il nostro seme però è chiamato a portare frutto, cioè a fare entrare anche gli altri fratelli in comunione con Gesù attraverso la nostra testimonianza.
Il senso della comunione si capisce dall’affermazione di Gesù «voi (siete) in me» che però poi aggiunge «e io in voi». Ma non abbiamo detto che siamo “seme” e quindi non può essere niente in noi? È la logica del patrioska (mi piace definirlo così): Dio è nel Figlio Gesù e Gesù è in noi… pur restando “piccoli”. Gesù entra dentro di noi coi sacramenti attraverso i quali ci dona lo Spirito Santo affinché, seguendolo, possiamo tornare al Padre. Fin tanto che seguiamo i comandamenti lo Spirito Santo è in noi, quando iniziamo a discostarci da essi, lo Spirito viene cacciato via… la comunione si rompe, per essere ristabilita con la confessione.
Ciò che mi colpisce del patrioska è che noi non abbiamo bisogno di essere grandi per accogliere il Figlio, perché è lo Spirito che ci rende grandi!
Quale grande onore ci dà il Signore quando partecipiamo all’Eucarestia! Con la comunione siamo chiamati a bere al cuore di Cristo per diventare fonti di vita per gli altri, per dare la nostra vita agli altri portandoli alla Fonte, Gesù, che è il cuore della vita. La vita piena e vera in Cristo!
- Dove vado? Chi/Qual è il cuore della mia esistenza?
- Quali sono le mie fonti? Di cosa mi disseto? Quali sono le mie seti?
- Cristo vuole stare in me: come lo accolgo? Quanto spazio gli do nella mia vita?
- Invoco lo Spirito Santo? Mi lascio guidare da Lui nelle azioni e nelle parole?
- Che senso sto dando alla mia vita? Dio, in questo, che posto gli faccio occupare?
- Sappiamo farci patrioska pure noi: entrare nella vita degli altri per riportarli al Padre?
d. Domenico