Il dubbio appartiene a ogni epoca e a ogni generazione, ma che noi ci crediamo o no, Cristo è esistito ed è Risorto. Per operare Gesù non aspetta che ci convinciamo, ma seppure lentamente inizia, sperando che presto inizieremo a dargli una mano.
La seconda Domenica di Pasqua il Vangelo di Giovanni (20,19-31) racconta che Gesù si recò dai suoi discepoli «stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi!». Che bello: il Signore garantisce la pace a chiunque lo accoglierà, a tutti coloro che non lo rifiuteranno, a chi si impegnerà a farlo rimanere in casa propria.
Oggi, come duemila anni fa, soffiano venti di guerra, perchè l’uomo pensa ad affermare la propria “libertà” credendo che Dio gliela voglia togliere, quello stesso Padre che vuole i figli liberi ed è morto perchè non siano schiavi del peccato e delle cose inutili, si vede escluso dalla vita degli uomini. Così assistiamo inermi a un mondo senza Dio, senza valori; a una realtà che rifiuta i concreti insegnamenti cristiani del vivere autentico, che si trasforma in un’irrealtà illusa di poter vivere secondo propri dettami, ma che genera sempre guerre, omicidi, litigi, sopraffazioni…
Cosa fare? Accogliere il «soffio dello Spirito Santo» ed eseguire il comando che Gesù ci dà: «Pace a voi. Come il Padre ha mandato me, così io ho mandato voi». Il Signore sta dicendo che avremo la pace nella misura in cui accetteremo e avvieremo la nostra missione: andare ad annunciarlo. Non dobbiamo dire niente di nuovo, solo quello che ha detto lui. Che ci credano o meno. Ma in quanto cristiani siamo tenuti a farlo. Questo significa contribuire alla pace: prestare al Signore le nostre gambe per camminare nel mondo, la nostra voce per far risuonare il suo messaggio, il nostro cuore per amare ogni uomo e farlo sentire amato da Colui che ci incarica di questo compito!
Avere fede, significa amare! Amare è fare quello che il Signore chiede, perchè anche gli altri possano conoscere quel dono che ci è stato dato.
«…Il punto non è se amiamo o no, ma cosa amiamo. Gli uomini adorano sempre qualcosa:
la bellezza, l’intelligenza, il denaro, la salute, Dio…»
«Come si fa ad amare Dio, che non si tocca?»
«Dio si tocca.»
«Dove?»
«Nel suo corpo, con l’eucarestia.»
«Ma prof, quello è un modo di dire… un’immagine…»
«E vi sembra che io possa giocarmi la vita per un modo di dire?
E tu cosa ami, Leo, a cosa pensi quando non pensi a niente?»
(A. D’Avenia, Bianca come il latte…)
Il dubbio ha assalito pure san Tommaso che non voleva credere se non avesse potuto fare esperienza fisica di Gesù, e alla fine grida “sei il mio unico Signore e il mio unico Dio”. Prima non riusciva a dirlo perché il suo cuore era pieno di orgoglio e non si lasciava gonfiare le vele del suo cuore dallo Spirito Santo.
Gesù dona lo Spirito Santo che da duemila anni guida la Chiesa, l’unica istituzione (divina, perchè voluta da Dio) che non ha conosciuto tramonto, perchè ancorata a qualcosa di grande, vero, reale!
Quante volte non ho aderito alla mia missione cristiana perchè mi sono lasciato bloccare dall’orgoglio, dalla vergogna, dalla paura di essere giudicato!
Quante volte non ho testimoniato autenticamente perchè non ho voluto attendere i tempi docili del Signore e invece ho preferito fare di testa mia!
Quante volte ho fatto ricorso a ingannevoli consigli profani e a vuoti rimedi magici tradendo il Signore!
Quante volte ho dubitato perchè ho chiesto il miracolo che non è avvenuto e mi sono sentito abbandonato, tradito, non ascoltato da Dio che invece voleva farmi fare un’esperienza alta e altra della fede!
- Quali sono i miei dubbi di fede? Come li affronto? Mi faccio guidare da qualcuno?
- La mia fede la vivo solo quando tutto è verificabile o cerco di fare il salto di qualità richiesto al cristiano?
- Cosa penso che sia la pace? Cosa faccio per perseguirla? So perdonare, soprassedere, amare? Cosa amo?
- Chiedo il dono dello Spirito Santo al Signore affinché mi guidi, mi consigli e mi aiuti a riconoscerlo? Mi abbandono all’azione dello Spirito?
d. Domenico Bruno