“Gli occhi pieni di Te”


Leggendo l’episodio di Gesù che prende l’iniziativa di donare la vista a quell’uomo cieco dalla nascita (Gv 9,1-41), viene subito da pensare a un Gesù che non vuole lasciare nessuno nel buio, ma fa di tutto perchè con gli occhi pieni di fede possiamo vedere dove mettere i giusti passi per essere felici.

Occhi pieni di Gesù: quanto è difficile avere il Signore sempre davanti agli occhi, saperlo vedere in tutte le situazioni… Dicono che gli “occhi sono lo specchio dell’anima”. Bisogna capire come riempiamo la nostra anima, ovvero di cosa la nutriamo. Se la volessimo riempire di fede avremmo quell’unica luce capace di guidarci. Invece, spesso, ci riempiamo di cose, o discorsi, o giustificazioni che provocano solo allucinazioni, bagliori istantanei, che ci fanno credere che tutto va bene, ma ci buttano fuori strada, ci fanno sballare… e poi sbandare.

Come si riconosce, invece, un vero cristiano? Il vero cristiano è colui che riesce a vedere e parlare di Gesù in ogni cosa, anche in una comune canzone:

Mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti,

e gli occhi pieni di Te


– i passi della fede: quelli di un uomo (come il cieco nato) che ha deciso di camminare seguendo e fidandosi di ciò che Gesù gli ha detto. E man mano che procede, conosce sempre più quell’uomo che lo ha salvato dalla cecità… fino a riconoscerlo “Signore”!


– gli schiaffi degli insulti: sono quelli che ogni cristiano si prende a causa dell’incredulità presuntuosa, ostinata e ostacolante di chi non crede. Anche il cieco nato è stato deriso, in particolare dai farisei che non gli hanno voluto credere. Ma intanto lui ci vede e per questo crede. Anzi, ha prima creduto e per questo ha potuto vedere Gesù.

– i battiti del cuore: tipici di un uomo che man mano che si avvicina a una grande scoperta sente l’emozione crescere fino ad avvertire il cuore esplodere di gioia, la stessa gioia che, incontenibile, sgorga dagli occhi capaci adesso di riconoscere Colui che gli ha dato la vista.

Tutto questo ci permette di avere degli occhi pieni di fede, pieni di Gesù, capaci di vederlo in tutte le situazioni… non come un’allucinazione passeggera, ma come presenza costante che ci guida verso la gioia che non passa mai.

  • Quali sono le false luci che seguo?
  • Da chi mi faccio guidare? Da chi cerco suggerimenti per il mio andare?
  • Di cosa mi riempio?
  • Quanto mi riempio di Gesù? Quanto so-stare con Lui?
  • Il cieco nato ha visto che quella condizione di disgrazia si è trasformata in momento di grazia… Leggo le mie vicende alla luce della fede?
  • Quanto sono disponibile ad ascoltare ciò che Dio mi chiede? Chiedo a Dio di farmi capire cosa mi sta chiedendo?
  • Quanto sono fariseo? Quanta presunzione ho di conoscere già perfettamente il Signore da non aver bisogno di incontrarlo a Messa, nei sacramenti, nella confessione, nel servizio, ecc.?
d. Domenico