Tutti quando andiamo a una festa pensiamo al vestito più adatto per dare rilevanza al momento, per essere più belli… È un modo per cambiare noi stessi, magari sentirci di più noi strssi e uscire dalla routine del mondo. Ma c’è sempre chi è un po’ refrattario, non gli importa del momento e preferisce non cambiare, ma si àncora al mondo e perde l’occasione di essere diverso.
Dio ci vuole rinnovare e purificare e noi non vogliamo cambiare!
Dio ci promette un cuore nuovo, uno spirito rinnovato, una santità autentica (cf. Ez 36,23-28) e noi come ci poniamo di fronte a questi doni?
Molti cristiani non hanno il coraggio né il desiderio di cambiare abiti (abitudini) perché, si sa, gli abiti delle feste non sono molto comodi; quelli che usano tutti, invece, sono più comodi e facili da indossare… ti omologano al mondo, facendoti dimenticare che sei chiamato a essere distinto dagli altri, unico, separato (= santo).
Ecco la parabola della festa alla quale il re (Dio) invita tutti senza distinzioni (peccatori e non) perché nessuno di quelli che lui aveva inizialmente invitato (il popolo eletto, quello che avrebbe dovuto vivere senza peccato) vuole parteciparvi. Ma Lui vuole festeggiare, perché vuole condividere la Sua gioia con qualcuno! (cf. Mt 22,1-14).
La festa di nozze è la festa dell’Agnello, quella di Gesù, alla quale sono tutti invitati, ma di tutti gli invitati c’è uno senza vestito, cioè uno che non vuole cambiare, che fa finta di fare festa ma non vuole prendere veramente parte alla gioia, perché non ha voluto preparsi, vuole continuare a indossare gli abiti comodi ma sporchi del mondo, piuttosto che quelli scomodi ma puliti e dignitosi della festa.
La festa di nozze è la festa dell’Agnello, quella di Gesù, alla quale sono tutti invitati, ma di tutti gli invitati c’è uno senza vestito, cioè uno che non vuole cambiare, che fa finta di fare festa ma non vuole prendere veramente parte alla gioia, perché non ha voluto preparsi, vuole continuare a indossare gli abiti comodi ma sporchi del mondo, piuttosto che quelli scomodi ma puliti e dignitosi della festa.
Bene, quell’invitato sono proprio io, ogni volta che il Signore mi chiama, perché mi ama, e io coi miei atteggiamenti non voglio aderire al suo insegnamento, al suo modo di fare, e coi miei peccati non voglio ri-vestirmi della Sua dignità, cioè non voglio vestirmi in maniera decente e rifiuto di prendere parte alla festa/gioia che Lui ha preparato per me!
- Quali sono quegli abiti/abitudini che non riesco proprio a togliermi?
- Che abito preferisco mettere per prepararmi alla festa del Regno dei cieli prima che sia tardi?
d. Domenico Bruno