Chissà quante volte ci siamo collegati a internet per cercare qualcosa su Dio: un’immagine, la risposta a dei dubbi, delle testimonianze, dei consigli per la preghiera…
La questione è proprio qui: non è ad internet che ci dobbiamo collegare per conoscere e comprendere Dio, ma a Dio stesso! Come fare allora per connettersi al Signore? Ce lo insegna Gesù (Lc 11, 1-13): pregate!
È la preghiera il nostro wifi che ci connette direttamente a Dio… gratuitamente e illimitatamente! È nella preghiera che faccio la mia ricerca su Dio senza spendere Giga o incorrere in tentazioni che possano alterare la mia ricerca.
Pregare non è difficile, ce lo insegna Gesù stesso: “Quando pregate dite: Padre, sia santificato il tuo nome…”:
Dite: Gesù ci insegna che poiché Dio è Padre, non bisogna ripetere solo formule standard, ma bisogna parlare con Lui. Pregare significa parlare in maniera confidenziale e insistente col Signore, proprio come fa Abramo per far cambiare idea a Dio che vuole sterminare Sodoma e Gomorra (Gn 18, 20-32): Abramo nella sua costante preghiera ha compreso il cuore di Dio e ora ragiona come Lui, permettendosi di “consigliargli” cosa fare…
Sia santificato il tuo nome: è vero che la preghiera deve essere insistente perché il Signore ci ascolti, ma non dobbiamo solo chiedere, Gesù ci insegna che dobbiamo anche imparare a santificare, glorificare Dio. Dio non è un supermercato al quale mi reco quando mi serve qualcosa, è una persona e come tale va rispettata e le va data la Sua importanza… tanto più se è Dio. Che senso ha pregare da soli solo per avanzare richieste, senza contraccambiare l’unica richiesta che Dio ci fa ovvero imparare il Suo amore con la celebrazione dell’Eucarestia domenicale e festiva?
Che rapporto ho col Signore? Di opportunismo, o una relazione tra padre e figlio?
Come prego? Cosa chiedo al Padre?
Tante volte le nostre preghiere sono piene di richieste veramente assurde che fanno cadere la connessione con Dio perché sono come un virus: ci fa credere che quella cosa sia utile e bella, invece appena entra in circolo manda in tilt la connessione, il rapporto mio con Dio.
Dio sembra che non ci ascolti, ma ci ascolta a modo suo: anzitutto ci prova nella costanza della preghiera, nella richiesta che parta veramente dal cuore (come per Abramo) e poi per darci la possibilità di riflettere se quella cosa è veramente utile alla nostra vita.
Dacci il nostro pane quotidiano significa proprio questo: dacci ciò che Tu sai essere veramente utile alla nostra vita… Non solo alla mia.
Se iniziassimo a scaricare sul nostro cellulare o sul nostro PC tutte le applicazioni esistenti al mondo, anche solo per curiosità, prima o poi il nostro dispositivo si rallenterà fino a non funzionare più, e morire!
Restiamo collegati a Dio, con la preghiera costante, col dialogo confidenziale, imparando a glorificare anzitutto il Suo nome, e chiediamogli il dono dello Spirito Santo che ci aiuti a capire ciò che è veramente utile alla nostra vita, il nostro vero pane quotidiano. E ne avremo in abbondanza!